Ieri, martedì 10 marzo 2009 si è tenuta la conferenza dell’emerito professore Egon Diczfalusy sulla rivoluzione demografica. Con i suoi 89 anni ha mostrato un grande carisma e grinta nell’ argomentare in modo personale e coinvolgente senza cadere in un formalismo descrittivo o impersonale, ma anzi con una linearità semplice ed appassionata.
Se in un solo secolo, tra il XX e XI, la popolazione mondiale è aumentata esponenzialmente arrivando ai 6 miliardi di abitanti, adesso ci ritroviamo in una situazione di stallo, anzi di recessione. E' una situazione momentanea? La popolazione femminile pare destinata a prendere il sopravvento su quella maschile numericamente e la piramide demografica a “rovesciarsi ad imbuto” a favore di una fascia di anziani sempre maggiore rispetto ai giovani.
Con ciò dobbiamo considerare anche la crescita della durata della vita media. Sorgono a questo punto scottanti dubbi e riflessioni: A quanto arriverà il costo della sanità pubblica? Lo sosterremo? Occorre riformare il sistema delle pensioni o cambiare atteggiamento verso il matrimonio e la vita stessa ( guardando anche al crescere del numero divorzi) ? Quale sarà il destino dell’ homo sapiens che eppure è una specie biologica ancora giovane? come affronterà il proprio futurò?Le previsioni per il 2050 non sono certo ottimistiche, ma non dobbiamo comunque scordare che l’uomo è artefice della propria sorte.
E’ proprio con queste domande aperte che il professore ha colpito l’attenzione di docenti e studenti spaziando a 360º le proprie riflessioni.
Ha chiuso infine la conferenza con un appelo rivolti in particolare modo direttamente a noi studenti, futuri medici (speriamo!): “Fate il bene e fatelo bene” e “non perdete mai la speranza”, due affermazioni lapidarie ma profondamente dense di significato che lui stesso ha definito forse le due saggezze più grandi. In sostanza rimbocchiamoci le maniche per il futuro!
Aggiungete i vostri commenti e le vostre riflessioni!
mercoledì 11 marzo 2009
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