sabato 8 agosto 2009

Pane alla birra


Ho provato la settimana scorsa una ricetta intrigante per il pane fatto a mano, decisamente più soddisfacente che usando un robot impastatore come avevo fatto fin ora, anche se costa più tempo. La ricetta è per il "Pane alla birra", la scrivo per chi fosse itnteressato a provare:
Sciogliere 50 g. di lievito in un pò d'acqua tiepida e aggiungere qualche cucchiaio di farina (in tutto dovrete disporne di 500 g. ), mescolare e lasciare riposare per circa 20 minuti. Amalgamare alla pastella: 50 g. di miele, 3,3 dl. di birra chiara, 1 cucchiaio di sale, 1 o 2 cucchiai di olio extravergine di oliva. Lasciare lievitare per 1 ora e mezzo coperta da un panno umido, rimpastare dando la forma, mettere in una teglia unta e unfornare per un' ora a 200°.
Sta a voi ovviamente la scelta degli ingredienti, come il tipo di latte e birra che preferite.
Un consiglio che non si trova da tutter le parti ma importante per non fare indurire troppo la crosta, mettere un bicchiere con dell'acqua nel forno per rendere l'ambiente umido.
Occhio all'impasto che è il passaggio più importante, tramite questo si libera il glutine della farina che conferirà elasticità con la distribuzione dell'acqua e l'inglobamento d'ossigeno, deve essere moderata e cadenzata apposta da consentirgli di dispordsi in modo ordinato parallelamente.
Ma la mia delizia è il pane alla zucca, spero ora in un buon risultato per questo.

domenica 2 agosto 2009

Metodo Bianchi: un didatta a tutto tondo

Giordano Bianchi è stato un insegnante, musicista e musicoterapeuta, che si è battuto nell’ambito dell’educazione musicale sostenendo la necessità del suo apprendimento naturale.
Sosteneva infondo:
“Da cosa nascono le filastrocche per bambini se non dalla consapevolezza che il suono, l’intonazione e il ritmo, come nei cantilenanti e nelle frasi parlate, sono già da considerarsi improvvisazioni musicali istintive”.
Alla base dell’educazione musicale c’è l’espressione verbale e scritta.
Nella sua visione solo successivamente si può passare all’uso di uno strumento senza abbandonare l’intonazione vocale. Ma non si tratta solo di apprendere una conoscenza musicale seppure si parte da questo ambito.
La spontaneità accresce ogni capacità percettiva e diventando creatività consapevole, sviluppa soprattutto l’intelligenza e la personalità. E’ noto come faceva notare che l’educazione musicale possa tramutarsi in terapia e dare beneficio pure a disabili.
Nel 1977 con psicoterapeuti e insegnanti quali Nello Vigogna, Mario Groppo, che sostenevano le sue assolutamente nuove idee, diede vita Cemb (centro educazione musicale di base). L’attività del centro era finalizzata a far emergere le doti naturali dei bambini attraverso il gioco suscitando l’interesse sviluppando le capacità sin da piccoli, su questo poggiava il metodo Bianchi appunto.
Nel 2005 la struttura però chiude i battenti per problemi finanziari ed amministrativi, ma per fortuna pare che riaprirà seppure in altra sede e in tempi da definire ancora ma impedendo la scomparsa di una risorsa culturale. Mentre nelle scuole medie l’insegnamento è ancora fossilizzato su qualche inutile nozione con il flauto dolce, e la cosa più triste forse è che pure gli insegnanti ne sono consapevoli ma si devono attenere ai “piani ministeriali” naturalmente.