domenica 2 agosto 2009

Metodo Bianchi: un didatta a tutto tondo

Giordano Bianchi è stato un insegnante, musicista e musicoterapeuta, che si è battuto nell’ambito dell’educazione musicale sostenendo la necessità del suo apprendimento naturale.
Sosteneva infondo:
“Da cosa nascono le filastrocche per bambini se non dalla consapevolezza che il suono, l’intonazione e il ritmo, come nei cantilenanti e nelle frasi parlate, sono già da considerarsi improvvisazioni musicali istintive”.
Alla base dell’educazione musicale c’è l’espressione verbale e scritta.
Nella sua visione solo successivamente si può passare all’uso di uno strumento senza abbandonare l’intonazione vocale. Ma non si tratta solo di apprendere una conoscenza musicale seppure si parte da questo ambito.
La spontaneità accresce ogni capacità percettiva e diventando creatività consapevole, sviluppa soprattutto l’intelligenza e la personalità. E’ noto come faceva notare che l’educazione musicale possa tramutarsi in terapia e dare beneficio pure a disabili.
Nel 1977 con psicoterapeuti e insegnanti quali Nello Vigogna, Mario Groppo, che sostenevano le sue assolutamente nuove idee, diede vita Cemb (centro educazione musicale di base). L’attività del centro era finalizzata a far emergere le doti naturali dei bambini attraverso il gioco suscitando l’interesse sviluppando le capacità sin da piccoli, su questo poggiava il metodo Bianchi appunto.
Nel 2005 la struttura però chiude i battenti per problemi finanziari ed amministrativi, ma per fortuna pare che riaprirà seppure in altra sede e in tempi da definire ancora ma impedendo la scomparsa di una risorsa culturale. Mentre nelle scuole medie l’insegnamento è ancora fossilizzato su qualche inutile nozione con il flauto dolce, e la cosa più triste forse è che pure gli insegnanti ne sono consapevoli ma si devono attenere ai “piani ministeriali” naturalmente.

Nessun commento:

Posta un commento